Ho finalmente partecipato al SANA, il salone internazionale del
biologico e naturale, in particolare ho visitato le aziende che si occupano di beni per la
cura della persona.
E’ semplice, i vari brand hanno i loro stand in cui sono
esposte le loro referenze, puoi guardarli e chiedere maggiori informazioni. L’evento
vuole che durante queste quattro giornate le aziende mostrino le loro novità
che usciranno proprio durante i giorni di fiera.
Ogni stand è un mondo magico in cui gli odori e colori si uniscono
alle parole dei presentatori che cercano di convincerti della bontà dei loro
prodotti e di come essi siano diversi da tutti gli altri che stanno intorno.
Essendo
prodotti “ecobio” si punta molto sulle formulazioni ecologiche e ricche di nuovi attivi provenienti dalla natura. Ma essendo anche questa realtà "ecobio" un mercato, con le sue domande e le sue offerte, bisogna stare al passo e
seguire la moda dell'anno.
Il 2019 è costellato di “ZERO WASTE” e quale prodotto è
l’incarnazione di questo motto? Lo shampoo solido, o ogni sua variante (balsamo,
bagnoschiuma, sapone). C’è chi ne ha fatta un’intera linea nuova e chi invece
solo qualche piccola uscita, ma diciamo che lo shampoo solido è stato il
protagonista di questo SANA 2019.
Non c’è niente di negativo, le aziende per vendere devono accontentare le richieste del pubblico.
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saponi solidi a forma di dolcetto |
Dall'altra parte c’è il consumatore che può cogliere le
opportunità offerte dal SANA in vari modi.
- Per chi utilizza i social network interagendo con altre persone
appassionate di questo mondo è un’opportunità per incontrarsi e poter parlare
di persona. Ho infatti incontrato dal vivo persone che avevo conosciuto attraverso i social e la cosa più magica è stato incontrarle e avere l’impressione di vedere degli amici. Stesso effetto l’ho avuto nell'incontrare i rappresentanti di certi
brand che si espongono ogni giorno sui social, come Antos e Parentesibio.
- Per chi è appassionato di cosmesi biologica può avere modo
di scoprire nuove aziende poco conosciute, provare alcuni prodotti, porre delle
domande direttamente alle presentazioni dei prodotti e fare acquisti.
- Per le blogger è un modo per raccogliere informazioni per il
blog, fare da tramite tra le aziende e i propri seguaci oppure ottenere qualche
collaborazione con i brand.
-Per gli avidi può essere un modo di ricevere dei campioncini,
anche se dal mio punto di vista i campioncini non sono un regalo.
Nella vita nessuno ti regalerà mai niente, ricordalo, e i
campioncini secondo me sono da considerarsi come uno scambio tra consumatore
e produttore.
Ciò che ottiene il consumatore è la possibilità di provare
una referenza prima di acquistarla, farsi una mezza idea se fa al caso proprio.
Infatti, di solito quando si acquista un prodotto ci si basa sul claim e sulle
recensioni di altre persone.
Per l’azienda invece è un’opportunità per farsi conoscere e per vendere. Conoscere perché le persone toccheranno con mano questo nuovo brand,
ne parleranno con amici e se sono blogger ne parleranno con ancora più persone.
Per vendere perché se al consumatore piace il campioncino è probabile che acquisti
la full size. In più se un’azienda offre 10 campioncini di 10 prodotti diversi
vuoi che almeno uno non lo soddisfi?
Oltre a ciò entra in gioco anche il
principio di reciprocità studiato dallo psicologo Robert Cialdini secondo cui
ogni volta che riceviamo un regalo avvertiamo un sentimento di debito che dobbiamo
colmare, e in questo caso per colmarlo bisogna acquistare il prodotto o
parlarne bene.
Adesso i campioncini non devono essere visti come qualcosa
di malvagio pronto a farti spendere perché tutta l’esposizione in sé e le esperienze che le aziende cercano di farti provare sono strategie per cercare di farti acquistare.
Possono anche essere considerati come un ringraziamento da parte dell'azienda per essere passati a visitarli. Comunque sia le aziende sono sempre state ben attente a chi dare
i propri campioncini, io non ho mai fatto richieste, sono sempre stati loro a
fornirmeli, dopo l’apposita domanda “Hai una blog/profilo instagram?”.
Ma sono così importanti? Per me no, ci sono
aziende che mi sono piaciute moltissimo anche senza ottenere campioncini tipo
Rasayana, Antos, Piteraq, perché in cambio mi hanno dato molto altro: attenzione, gentilezza e simpatia.
Al giorno d’oggi l’esperienza SANA può essere vissuta anche
da casa con l’utilizzo dei social; le aziende hanno i loro profili, sui siti
web si trovano le descrizioni dettagliate di ogni prodotto e le varie blogger recensiscono le referenze.
Grazie ai social per alcuni di noi i 200€ di
viaggio potrebbero essere risparmiati per acquistare le novità che vengono
presentate. In questo caso mi riferisco a noi comuni mortali che non siamo
blogger o rivenditori, che andiamo in fiera per farci un giro alla scoperta
delle novità.
Per me che non abito troppo lontano da Bologna è stato un viaggio
in giornata a basso costo, molto piacevole che rifarei anche l’anno prossimo.
Il bilancio costi/benefici è positivo, ho avuto modo di vedere dal vivo chi crea i prodotti che amo e di acquistare le referenze di
brand che qui da me non sono facilmente reperibili.
È un’esperienza che consiglio vivamente a tutti coloro che sono nei
paraggi e sono appassionati di questa realtà.
Se hai qualsiasi tipo di domanda o riflessione non aver timore a scriverlo qui nei commenti!